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2. disturbi dell'umore

I Disturbi dell’Umore insieme ai Disturbi d'Ansia sono certamente i disturbi psichici più comuni. Essi provocano gravi sofferenze che rischiano di compromettere il funzionamento familiare, sociale e lavorativo della persona colpita.
Sono disturbi che possono insorgere a qualsiasi età ed indipendentemente dal sesso o dallo status socio-economico di appartenenza.
Prendendo in considerazione i dati dei principali studi epidemiologici pubblicati, i ricercatori hanno calcolato che, globalmente, la depressionenelle sue varie forme interessa il 4,7% della popolazione.
La Tristezza, lanoia e, più in generale, il “sentirsi giù” sono emozioni comuni che tutti sperimentano nel corso della propria esistenza di fronte ad eventi o situazioni di perdita e di mancanza: lutti, separazioni, perdite, ricordi dolorosi, ecc.. Le Oscillazioni dell'umore sono risposte fisiologiche, la maggior parte delle persone riesce ad elaborare psichicamente i vissuti relativi al lutto,alla perdita o alla separazione senza cadere in depressione.
La Depressione, intesa come disturbo clinico, presenta un'abbassamento del tono dell’umore che è assolutamente sproporzionato rispetto a qualsiasi causa esterna che possa averlo provocato. A quest'abbassamento si associano, inoltre, altre sensazioni: vuoto, appiattimento emotivo, a volte mancanza di sentimenti e, quasi sempre, perdita della capacità di provar piacere in quelle cose che in precedenza davano piacere (anedonia).
Dal punto di vista clinico, quindi, la depressione è una malattia che conduce la persona a vivere un netto cambiamento del suo umore e del suo modo di vedere se stesso e il mondo.
I disturbi dell’umore possono esprimersi in due sostanziali modalità, a seconda dei sintomi con cui si presentano: come Disturbi Depressivi e come Disturbi Bipolari
I Disturbi Depressivi, a loro volta, si differenziano in Disturbo Depressivo Maggiore e Disturbo Distimico.

2.1 Disturbo Depressivo Maggiore.

E’ la forma più ricorrente di depressione e comprende un quadro clinico di una certa gravità, caratterizzato da sintomi che interferiscono significativamente con le funzioni fisiologiche (sonno, appetito), con la capacità lavorativa e con la capacità di provare piacere nelle cose che prima davano piacere. La depressione maggiore è un disturbo episodico: si presenta, cioè, con episodi che hanno un inizio, un’evoluzione e una fine. Nel corso della vita un persona può avere un solo episodio depressivo maggiore oppure una serie più o meno numerosa di episodi depressivi maggiori (in questi casi, si parla di Depressione Maggiore Ricorrente).

2.1 Disturbo Distimico.

E’ una forma di depressione di minore gravità rispetto alla Depressione Maggiore, ma presente un andamento protratto (oltre due anni). I sintomi depressivi non sono invalidanti, anche se rendono il funzionamento della persona più faticoso e meno gratificante. Nel corso della Distimia possono manifestarsi anche episodi di Depressione Maggiore.
Sintesi dei criteri diagnostici per ilDisturbo Distimicosecondo il DSM-IV-TR (American Psychiatric Association (2000). DSM-IV-TR Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders , Fourth Edition, Text Revision. Edizione Italiana: Masson, Milano).
1.Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni, come riferito dal soggetto ed osservato dagli altri, per almeno 2 anni.
2.Presenza, quando depresso, di due (o più) dei seguenti sintomi: 1.scarso appetito o iperfagia
2.insonnia o ipersonnia
3.scarsa energia o astenia
4.bassa autostima
5.difficoltà di concentrazione o nel prendere decisioni
6.sentimenti di disperazione
3.Durante i 2 anni di malattia (1 anno nei bambini e negli adolescenti) la persona non è mai stata priva dei sintomi di cui ai Criteri A e B per più di 2 mesi alla volta.
4.Durante i primi 2 anni di malattia (1 anno nei bambini e negli adolescenti) non è stato presente un Episodio Depressivo Maggiore ; cioè il disturbo non è meglio inquadrabile come Disturbo Depressivo Maggiore Cronico, o Disturbo Depressivo Maggiore, In Remissione Parziale.
5.I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (ad es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale (per es., ipotiroidismo).
6.I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.

2.3 I Disturbi Bipolari

I Disturbi Bipolari sono disturbi caratterizzati dal’alternanza di Episodi Depressivi Maggiori ed Episodi Maniacali(Disturbo Bipolare I) o Ipomaniacali (Disturbo Bipolare II). Depressione e Mania possono essere considerati due polarità della stessa malattia. La Depressione è infatti, caratterizzata da umore depresso, perdita di interessi e di piacere, rallentamento psicomotorio, pessimismo, indecisione, sentimenti di colpa, ecc. La mania è , invece, caratterizzata da sintomi di segno opposto, quali euforia, eccitamento psicomotorio, dispersione di interessi ed energie, ottimismo ingiustificato, ipervalutazione di sé e delle proprie capacità, ecc. La mania, con maggiore frequenza rispetto alla depressione, può comportare la perdita delle capacità di giudizio e disinibizioni del comportamento sociale al punto da provocare problemi gravi o imbarazzanti (ad esempio, scelte economico-finanziarie assurde, comportamenti sessuali bizzarri, ecc.).

2.4 Episodio Depressivo Maggiore

Sintesi dei criteri diagnostici per l’Episodio Depressivo Maggioresecondo il DSM-IV-TR (American Psychiatric Association (2000). DSM-IV-TR Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders , Fourth Edition, Text Revision. Edizione Italiana: Masson, Milano).
1.Cinque (o più) dei seguenti sintomi sono stati contemporaneamente presenti durante un periodo di 2 settimane e rappresentano un cambiamento rispetto al precedente livello di funzionamento; almeno uno dei sintomi è costituito da 1) umore depresso o 2) perdita di interesse o piacere.
·umore depressoper la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, come riportato dal soggetto (per es. si sente triste o vuoto) o come osservato dagli altri (per es. appare lamentoso).
·marcatadiminuzione di interesse o piacereper tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno (come riportato dal soggetto o come osservato dagli altri)
·significativaperdita di peso, senza essere a dieta, o aumento di peso (per es., un cambiamento superiore al 5% del peso corporeo in un mese) oppurediminuzione o aumento dell’appetitoquasi ogni giorno.
·insonniaoipersonniaquasi ogni giorno
·agitazioneorallentamento psicomotorioquasi ogni giorno (osservabile dagli altri, non semplicemente sentimenti soggettivi di essere irrequieto o rallentato)
·faticabilitàomancanza di energiaquasi ogni giorno
·sentimenti diautosvalutazioneo dicolpaeccessivi o inappropriati (che possono essere deliranti), quasi ogni giorno (non semplicemente autoaccusa o sentimenti di colpa per essere ammalato)
·ridotta capacità di pensare o di concentrarsi, oindecisione, quasi ogni giorno (come impressione soggettiva o osservata dagli altri)
·pensieri ricorrenti di morte(non solo paura di morire), ricorrenteideazione suicidariasenza un piano specifico, o untentativo di suicidio, o l’ideazione di unpiano specifico per commettere suicidio.
2.I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.
3.I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un medicamento) o di una condizione medica generale (per es., ipotiroidismo).
4.I sintomi non sono meglio giustificati da Lutto, cioè, dopo la perdita di una persona amata, i sintomi persistono per più di 2 mesi o sono caratterizzati da una compromissione funzionale marcata, auto-svalutazione patologica, ideazione suicidaria, sintomi psicotici o rallentamento psicomotorio.

2.5 Episodio Maniacale

Sintesi dei criteri diagnostici per l’Episodio Maniacalesecondo il DSM-IV-TR (American Psychiatric Association (2000). DSM-IV-TR Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders , Fourth Edition, Text Revision. Edizione Italiana: Masson, Milano).
1. Un periodo definito di umore anormalmente e persistentemente elevato, espansivo o irritabile, della durata di almeno una settimana (o di qualsiasi durata se è necessaria l’ospedalizzazione).Durante il periodo di alterazione dell’umore, tre (o più) dei seguenti sintomi sono stati persistenti e presenti a un livello significativo (quattro se l’umore è solo irritabile):
·autostima ipertrofica o grandiosità
·diminuito bisogno di sonno(per es., si sente riposato dopo solo 3 ore di sonno)
·maggiore loquacità del solito, oppure spinta continua a parlare
·fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente
·distraibilità (cioè, l’attenzione è troppo facilmente deviata da stimoli esterni non importanti o non pertinenti)
·aumento dell’attività finalizzata(sociale, lavorativa, scolastica o sessuale) oppure agitazione psicomotoria
·eccessivo coinvolgimento in attività ludiche che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose(per es. eccessi nel comprare, comportamento sessuale sconveniente, investimenti in affari avventati).
2. L’alterazione dell’umore è sufficientemente grave da causare una marcata compromissione del funzionamento lavorativo o delle attività sociali abituali o delle relazioni interpersonali o da richiedere l’ospedalizzazione per prevenire danni a sé o agli altri, oppure sono presenti manifestazioni psicotiche
3. I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es. una droga di abuso, un farmaco o altro trattamento) o di una condizione medica generale (per es. ipertiroidismo).